F&G - Ma non dovevi studiare?

Con un sospiro di soddisfazione Giulia girò la maniglia e entrò in casa, inaspettatamente il professore aveva annullato la lezione all'ultimo minuto e ora aveva a disposizione tutto il pomeriggio per rilassarsi.
Appena varcata la soglia di casa un familiare odore dolciastro le punse le narici, fece un respiro profondo e si riempi i polmoni di quell'odore, non vi erano dubbi su che cosa fosse. Posò lentamente la borsa e si diresse decisa verso la fonte del "profumo", Francesca era seduta sul divano completamente immersa nella nuova edizione di FIFA, accanto a lei un paio di bottiglie di birra vuote e tra le labbra la fonte di quell'odore.

"Francesca!!! che cavolo hai combinato e che cos'hai in bocca?!?"

volutamente le era arrivata dietro le spalle prima di proferire parola e ora non trattenne un sorriso a pandemonio che aveva causato:
Sul momento Francesca sobbalzò e si voltò lasciando cadere il joystick, sbiancò quando vide Giulia e spalancò la bocca in un muto grido di sorpresa. La canna ondeggiò pericolosamente tra le labbra minacciando di rotolarle sulla maglietta sformata che indossava. Istintivamente strinse le labbra per impedirle di cadere, poi si rese conto della situazione. Si tolse velocemente la canna di bocca e la spense nel posa cenere, non potendo far sparire le bottiglie le afferrò al volo e fece per andarle a buttare in cucina.

"Giulia non è come pensi, ho iniziato 10 minuti fa a giocare, prima o studiato lo giuro...è passata Astrid a salutarmi e abbiamo
bevuto poco...l'erba l'ha lasciata lei perché non poteva uscire tenendola nella borsa"

La rapidità con cui il viso di Giulia passò dal bronzo al rosso porpora le fece capire che aveva detto qualcosa di troppo, incerta fece quindi un paio di passi verso la cucina controllando con la coda dell'occhio se la via per il bagno fosse libera, Francesca fu più veloce e le strappò le bottiglie di mano prima di esplodere in nuove urla.

"Astrid !!! Ho sentito Astrid subito prima di pranzo, mi ha chiamata dicendo che sarebbe passata verso le 2 per lasciarmi un libro di cui mi aveva parlato...ora sono le 19...hai passato tutto il pomeriggio a farti le canne e a giocare alla play...adesso vedi cosa ti succede"

Afferrò Francesca per un braccio e la trascinò verso la cucina tenendo le bottiglie nell'altra mano. La sentiva impuntarsi, ma non era un grosso problema, essendo molto più forte di lei poteva gestirla senza problemi.

"Giulia no, ti prego non in cucina...giuro studierò tutta la sera e non toccherò mai più una canna...ma in cucina no"

In pochi passi erano in cucina, Giulia si sentiva furente, Francesca aveva violato un numero imprecisato di regole..."possibile che fosse così sconsiderata? " con quella domanda in testa scaraventò le bottiglie nel cestino e afferrò il bastone della tenda.

"No...quello no...ti prego"

Le sue proteste vennero interrotte bruscamente dalle mani di Giulia che la piegavano sul tavolo e le abbassavano pantaloni e mutandine.
I primi colpi di cane iniziarono immediatamente a morderla, immobilizzata con un braccio dietro la schiena iniziò a dimenarsi cercando di schivare i colpi.

"Ferma, più ti muovi e più colpi riceverai...ferma ho detto"

Ad ogni colpo lingue di fuoco le si propagavano lungo il corpo, il pesante bastone riusciva a colpire trasversalmente tutto il suo culetto e quasi poteva vedere le strisce rosse attraversarlo.
Giulia stava calcando la mano e dopo pochi colpi iniziò a piangere e implorare inutilmente pietà.

Man mano che colpiva sentiva la rabbia scendere e vedeva lo splendido culetto atletico di Francesca decorarsi di un ricamo rosso molto sensuale, nei suoi movimenti inconsulti lasciava scoperto il sesso liscio e roseo accendendola di desiderio. Ma questa volta l'aveva fatta grossa e meritava una punizione seria.

"canne, alcool, videogiochi...e niente studio...questa volta le prendi sino a che non rompo il bastone"

A quelle parole spalancò gli occhi in un espressione terrorizzata, il tono di Giulia sembrava fin troppo serio e i colpi continuavano a cadere. scoppiò in un pianto incontrollato...

La colpi ancora una ventina di volte, tenerla ferma e colpirla l'aveva spossata ed ora erano entrambe ricoperte di piccole gocce di sudore lucente. Lasciò cadere il cane con un tintinnio legnoso, il respiro pesante e il culetto di Francesca sotto le sue mani. Lo sentiva caldo e pulsante, le sottili righe rosse in un leggerissimo rilievo. Iniziò quindi ad accarezzarlo dolcemente.

"Su, su...per ora la tua punizione è finita, ora vieni qui.

La sollevò dal tavolo e la strinse tra le
braccia cullandola dolcemente, sentiva le sue lacrime scorrerle sulla spalla e sul seno. Stringendola a se andò verso il bagno per lavarle via lacrime e sudore. Più tardi si sarebbe occupata di ripulire dall'alcool anche l'interno del suo corpo.

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