F&G - Capelli biondi accento straniero "Variant"

Quella che state per leggere è una variante del racconto intitolato "F&G - Capelli biondi accento straniero" se non l'avete ancora fatto v'invito quindi a leggerlo.

La storia riprende subito dopo questi caratteri "---".

Buona lettura

"Wait, it's my fault. I beg you I did not want to disturb your girlfriend, do not punish her."

Astrid si alzò in piedi e rivolse a Giulia una strana occhiata, Francesca voltò la testa verso di loro e percepì una strana tensione. Entrambe dotate di corpi molto atletici presentavano però una serie di caratteristiche opposte. Giulia sovrastava Astrid di almeno 10 centimetri e la sua pelle abbronzata contrastava nettamente con quella quasi argentea di lei. Giulia portava i lunghi capelli scuri sciolti sulle spalle, mentre i corti capelli di Astrid le arrivavano poco sotto la linea della mandibole. Poi c'era il seno, tanto morbido e pesante quello di Giulia quanto piccolo,sodo e fiero quello di Astrid.


Francesca si trovò a chiedersi come poteva essere rimanere stretta tra entrambe, sentire i loro corpi premere attorno al suo e il loro calore avvolgerla.

Giulia esaminò brevemente la sua sfidante, Francesca era unicamente sua di certo questa tipa non sarebbe riuscita a rubargliela. Tuttavia c'era qualcosa di strano nei suoi occhi, aveva chiaramente sentito quando si era dichiarata curiosa e si chiedeva quanto realmente lo fosse.


"is better that you you sit. Francesca not it may do for a bit of time."

un sorriso maligno le attraversò il volto mentre pronunciava quella minaccia. Vide Francesca irrigidirsi e arrossire, ma fu la reazione di Astrid a stupirla, vide chiaramente un lampo di eccitazione balenarle sul viso e senti il corpo di lei arrivare a sfiorarle il suo quando si sporse ancor di più verso di lei.

Francesca era stata la sua prima ragazza e dentro di lei una latente curiosità cominciava a farsi sentire. involontariamente quindi cominciò a chiedersi come sarebbe stato mettersi sulle ginocchia Astrid e punire la sua strafottenza.

"i help she to not do sit you."

Astrid fece seguire una linguaccia a quelle parole e Giulia sentì crescere dentro di lei il desiderio. Volse la testa verso Francesca. Vide che si era immobilizzata e seguiva la diatriba molto attentamente mentre un leggero rigonfiamento sulla sommità dei suoi seni tradiva un particolare interesse. Incrociò quindi il suo sguardo in una muta domanda di cui forse conosceva già la risposta. l'eccitazione che vi lesse fu una conferma sufficiente.
Le lasciò quindi il braccio e le prese la mano stringendola per farsi forza.

"do you speak italian?"

Astrid intuendo che la situazione stava andando in una direzione interessante le rivolse un sorriso sensuale mentre si scostava una ciocca di capelli dal viso. Non sapeva che cosa sarebbe successo di li a poche ore, ma tanto nessuno l'avrebbe mai scoperto a "Lund". Prese quindi un bel respiro e le diede la risposta sbagliata.

"Poco, ma sono sicura che ci capiremo"

Dopodiché le prese la mano libera lasciando che fosse lei a condurre il resto del gioco.

In seguito non ricordò cosa fosse successo prima di arrivare a casa di Giulia e Francesca, ma quello che successe poi non lo dimenticò mai.

Appena varcarono la soglia di casa Francesca mutò espressione e modi. Lasciando cadere la borsa del mare nel corridoio prese entrambe per un braccio e le trascinò in sala.

"Ora v'insegnerò io cosa vuol dire disobbedirmi, non potrete mettervi in costume per una settimana"

Abituata a gestire solamente Francesca aveva riflettuto per tutto il tragitto dalla spiaggia al loro appartamento, poi appena entrate in casa la sua naturale inclinazione aveva preso il sopravvento e dopo aver gonfiato il petto si era calata nella parte.

Arrivata in sala da pranzo aveva quindi fatto fermare entrambe al centro della stanza e dopo aver incrociato lo sguardo di Francesca alla ricerca di un'ulteriore conferma le aveva rapidamente abbassato pantaloni e mutandine.

Un brivido le attraversò la schiena mentre il suo fondoschiena veniva esposto allungando la mano destra intrecciò quindi le dita con quelle di Astrid.

Quando i suoi occhi affondarono nell'oscura foresta che era lo sguardo di Giulia si domandò se fosse stata una buona idea, non era mai stata con una donna e ora era li, in un appartamento nel cuore di Palermo con due bellissime ragazze che la stavano conducendo verso un gioco terribilmente eccitante e al contempo terrorizzante. Rabbrividì quando sentì le dita di lei attorno ai fianchi e le sembrò che il bottone dei jeans si aprisse con un rumore assordante. Quando li sentì scendere lungo le cosce insieme agli slip, capì che era troppo tardi per tornare indietro.

Fece un passo indietro abbracciando entrambe con lo sguardo, il respiro le si mozzò alla vista delle due monelle per mano e con i pantaloni alle caviglie. I loro sessi completamente esposti e ricoperti di una invitante lanugine dorata. Dovette mordersi il labbro cercando di trattenersi dal baciarle entrambe. Allungò quindi il braccio indicando il tavolo dietro di loro.

Francesca ruotò attorno ad Astrid senza lasciarle la mano e la guidò verso il tavolo. Non riuscì a trattenersi e le sfiorò il sedere nudo mentre la faceva piegare su di esso andandosi poi a mettere accanto a lei, i fianchi attaccati e le dita ancora intrecciate tra loro.

Avrebbe impiegato molto tempo a dimenticare l'immagine di quei due culetti candidi disposti l'uno accanto all'altro completamente a sua disposizione. Le loro curve disegnavano un paesaggio surreale mentre i segni dei costumi sembravano guidare ancor più lo sguardo verso i loro sessi ormai completamente visibili.

Astrid non trattenne un sobbalzo quando il primo colpo si abbatte su Francesca come se il rumore l'avesse improvvisamente riportata alla realtà provò il fortissimo impulso di scappare via da quella casa, fuggire di corsa lungo il mare e non voltarsi più indietro. Poi Francesca si volse verso di lei incrociando il suo sguardo e stringendole forte la mano. Il colpo le strappò un grido e un ondata di sensazioni le percorse la
schiena. Un leggero sorriso attraversò il volto di Francesca, mentre continuava a guardarla negli occhio. Ebbe appena il tempo d'immaginare come sarebbe stato baciarla, poi i colpi cominciarono a cadere con intensità crescente.

Si persero quindi l'una nello sguardo dell'altra, lasciandosi trasportare dalle sensazioni contrastanti che attraversavano i loro corpi nudi. Leggevano l'una negli occhi dell'altra le medesime sesanzioni, il dolore per il colpo e la conseguente ondata lungo il corpo, poi la sfibrante attesa del proprio turno mentre all'altra toccava il medesimo destino. Le sensazioni amplificate ancora e ancora.

Era tremendamente faticoso ed eccitante. Alternava i colpi tra l'una e l'altra cercando di colpirle nei medesimi punti. Il culetto di Francesca era ormai avvezzo a quel trattamento, non così quello di Astrid che in breve assunse una colorazione rosa acceso mentre i suoi esotici lamenti facevano da contraltare a quelli più familiari di Francesca. Giulia sentiva l'eccitazione travolgerla e doveva sforzarsi sempre di più per non colpire entrambe con la stessa forza. Inizialmente si era imposta di contare i colpi, ma i. breve aveva rinunciato rendendosi conto che ripeteva ancora e ancora i medesimi numeri.
Il respiro le si faceva sempre più corto mentre il sudore iniziava a percorrerle il collo in leggerissime gocce. I capezzoli le premevano violentemente contro il tessuto acrilico del pezzo si sopra del costume e un familiare fuoco le ardeva prepotente nel ventre.
Si morse il labbro più volte cercando di resistere, ma quando vide un raggio di sole attraversare la stanza ed accendere di un rosso quei due splendidi culetti e un leggero riflesso argenteo tra le gambe di entrambe non resistette e affondò le dita.

Commenti

Post popolari in questo blog

La Teoria del Riccio - Parte 3

F&G - Non dovevate studiare ?

La Teoria del Riccio - Parte 1