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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

F&G - Ma non dovevi studiare?

Con un sospiro di soddisfazione Giulia girò la maniglia e entrò in casa, inaspettatamente il professore aveva annullato la lezione all'ultimo minuto e ora aveva a disposizione tutto il pomeriggio per rilassarsi. Appena varcata la soglia di casa un familiare odore dolciastro le punse le narici, fece un respiro profondo e si riempi i polmoni di quell'odore, non vi erano dubbi su che cosa fosse. Posò lentamente la borsa e si diresse decisa verso la fonte del "profumo", Francesca era seduta sul divano completamente immersa nella nuova edizione di FIFA, accanto a lei un paio di bottiglie di birra vuote e tra le labbra la fonte di quell'odore. "Francesca!!! che cavolo hai combinato e che cos'hai in bocca?!?" volutamente le era arrivata dietro le spalle prima di proferire parola e ora non trattenne un sorriso a pandemonio che aveva causato: Sul momento Francesca sobbalzò e si voltò lasciando cadere il joystick, sbiancò quando vide Giulia e spalancò la

Lui e Lei - Tanti piccoli pezzi

Odiava i lavori di casa, gli aveva promesso che avrebbe passato l'aspirapolvere, ma già dopo aver pulito solamente la camera ne aveva abbastanza. Sbuffò e la spense per la decima volta e andò in cucina a cercare qualcosa di fresco da bere, si bloccò però sulla soglia: il suo sguardo traditore si era posato sul cucchiaio di legno che Lui aveva lasciato sul lavello. Sentì i muscoli contrarsi quasi che potesse animarsi e avventarsi sul suo culetto senza l'aiuto di Lui. Con un sospiro andò a prendere lo smartphone e, dopo aver indossato le cuffie, alzò il volume sino a che non sentì più il suono dell'aspirapolvere. Il forte crash oscurò la voce di J-Ax e la fece sobbalzare, con una lieve imprecazione si girò quindi verso la fonte del rumore e sbiancò. L'anfora ateniese che Lui aveva comprato in una vecchia vacanza in grecia era a pezzi, piccoli pezzi di argilla si erano dispersi per tutta la sala e una piccola dea Atena la fissava con uno sguardo che sembrava dire "A

F&G - Arance e Peperoncino

I cantanti si alternavano l'uno all'altro senza che le colpisse alcuno, Giulia iniziava a appisolarsi mentre Francesca l'accarezzava lenta lasciando che le dita s'insinuassero tra le morbide ciocche brune. Erano entrambe molto stanche a causa dell'intenso pomeriggio di studio e ora si godevano la tranquillità e la rilassatezza di quella sera di fine estate. "Giulia ti andrebbe un arancia con la cannella, ho voglia di qualcosa di dolce prima di andare a dormire" Giulia a quelle parole ruotò la testa sulle ginocchia di Francesca sino ad incrociare il suo sguardo. Il volto di Francesca visto da quell'angolazione aveva una dolcezza tutta particolare esaltando i duri lineamenti italiani e le morbide curve latine mentre i biondi capelli, resi ancor più chiari dalla esposizione al sole ricordavano il fieno appena mietuto. "Vai, ma ritorna subito" Prima di rialzarsi per lasciarla libera di andare le posò un leggero bacio sulla leggera strisci

Lui e Lei - Area C

Il campanello suonò proprio mentre stava ultimando il capitolo, con uno sbuffo andò quindi ad aprire chiedendosi chi cavolo lo stesse disturbando proprio oggi. Approfittando di un momento di calma piatta aveva quindi chiesto un giorno di ferie per dedicarsi interamente alla lettura e lasciar spento il pc per 24 ore di fila. Infilando contro voglia una maglietta andò quindi alla porta pregando silenziosamente che non si trattasse di uno scocciatore. Il postino gli sorrise con una strana espressione beffarda, trattenendo l'impulso di mandarlo a quel paese guardò l'oggetto che gli stava porgendo e capì: la piccola busta verde era inconfondibile e il simbolo del Comune di Milano dissipava i pochi dubbi restanti. Bofonchiando un grazie quindi prese la busta e salutò educatamente il postino. Velocemente richiuse la porta e cominciò a ripercorrere velocemente i giorni precedenti per cercare di capire quando aveva fatto la cazzata che giustificava l'odiosa busta verde. Quando si

F&G - Capelli biondi accento straniero "Variant"

Quella che state per leggere è una variante del racconto intitolato "F&G - Capelli biondi accento straniero"  se non l'avete ancora fatto v'invito quindi a leggerlo. La storia riprende subito dopo questi caratteri "---". Buona lettura "Wait, it's my fault. I beg you I did not want to disturb your girlfriend, do not punish her." Astrid si alzò in piedi e rivolse a Giulia una strana occhiata, Francesca voltò la testa verso di loro e percepì una strana tensione. Entrambe dotate di corpi molto atletici presentavano però una serie di caratteristiche opposte. Giulia sovrastava Astrid di almeno 10 centimetri e la sua pelle abbronzata contrastava nettamente con quella quasi argentea di lei. Giulia portava i lunghi capelli scuri sciolti sulle spalle, mentre i corti capelli di Astrid le arrivavano poco sotto la linea della mandibole. Poi c'era il seno, tanto morbido e pesante quello di Giulia quanto piccolo,sodo e fiero quello di Astrid.

F&G - Capelli biondi accento straniero

Era una splendida giornata di metà settembre, il sole scaldava placido la decina di ragazzi che aveva deciso di trascorrere il pomeriggio in spiaggia a godersi gli ultimi giorni d'estate. Francesca e Giulia erano tra loro, sdraiate l'una accanto all'altra attiravano l'attenzione di più di un ragazzo e altrettanti sospiri rassegnati quando diventava palese che si trattava di due prede irraggiungibili per i figli di Adamo. Giulia era reduce da una difficile mattinata in libreria, culminata con il dialogo surreale tra un bambino piangente e una madre che voleva comprargli un videogioco invece di un libro. Insieme al sole era sopraggiunta una leggera brezza e il breve cominciò a sentire gli occhi sempre più pensanti sino a scivolare in un sonno profondo. Sbuffò violentemente quando, dopo alcuni minuti di monologo, si rese conto di parlare da sola. Giulia era ormai pesantemente addormentata a faccia in giù mentre il sole e il vento ballavano un valzer sul suo corpo atl

F&G - Double McTwist

Una ciocca dei suoi biondi capelli era sfuggita dal pesante cappello di lana, ed ora garriva al freddo vento delle alpi, poteva sentire la neve battuta di fresco scorrere veloce sotto la sua tavola e il cuore batterle possente nel petto. Sfrecciava rapida lungo la pista, svegliarsi molto presto era stata un'ottima idea e la pista era pressoché vuota. Per un po' non avrebbe dovuto preoccuparsi di schivare bambini o inesperti sciatori che si erano avventurati sulla pista nera. Lateralmente vedeva le file di alberi scorrere rapide, vi prestava particolare attenzione perché doveva assolutamente trovare lo stretto passaggio che portava al snowpark abbandonato. La sera prima uno dei camerieri dell'albergo le aveva descritto con precisione come arrivare alla vecchia pista di freestyle abbandonato l'inverno precedente a causa di alcuni brutti incidenti. Così incurante delle minacce di Giulia aveva deciso di dare un occhiata. Appena scesa dalla funivia si era quindi lanciata

F&G - Petardi

Si svegliò più di un ora prima del solito, aveva bisogno di molto tempo per quello che aveva in mente. Si vestì con insolita rapidità, prestando attenzione a non fare il minimo rumore, e poi entrò in azione: Prese la borsa della palestra, che aveva "involontariamente" lasciato a portata di mano, e iniziò a riempirla: cucchiai (di legno e di ferro che non si sa mai), tutte le loro cinture e i diversi attrezzi nascosti nel terzo cassetto del comodino. Quando fu sulla porta si ricordò improvvisamente delle tende della cucina e nascose anche quelle. Una volta raccolto tutto lo portò molto velocemente in garage e si assicurò di chiudere bene la porta, poi salì nuovamente in casa. Giulia dormiva ancora, nessuna traccia di un imminente risveglio, il piano era quindi pienamente riuscito. Si concesse qualche istante per riprendere fiato, mentre una singola goccia di sudore le scendeva lungo il collo e si perdeva nei seni abbronzati. Il rumore dell'accendino le parve fortissi

F&G - Una parola di troppo Conclusione

Si concesse un lungo giro in motorino per la città prima di rientrare a casa, guidò sino a che non sentì la rabbia sfumare del tutto e un senso di soddisfazione invaderle il corpo. Sorrideva ancora quando aprì la porta di casa e si trovò di fronte la personificazione della furia stessa. Giulia l'aspettava in piedi nel corridoio, i capelli sciolti e la tuta che usava solitamente quando era a casa. "Disgraziata scavezzacollo, teppista senza cervello, come ti è saltato in mente di prendere a testate quella ragazza...adesso facciamo i conti. T'insegno io a comportarti come si deve" Francesca la fissò a bocca aperta mentre chiudeva la porta dietro di se, il sorriso le si congelò sul volto e venne rapidamente sostituito da un espressione di terrore puro. "No, lascia che ti spieghi....lei ha usato parole bruttissime, mi ha insultato di fronte a tutti...e ha insultato te...ti prego non mi punire." Le sue parole ebbero il medesimo effetto della benzina su un