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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Sogno di una notte d'inverno

Un singolo raggio di luna attraversò la stanza, lui lo seguì con lo sguardo sino ad incrociare il corpo di lei che lentamente emergeva dall’ombra mentre gli ultimi brandelli di sonno volavano via nella notte. Quando arrivò al centro della piccola pozza di luce si fermò permettendogli d’osservare per intero il suo corpo nudo: Il freddo l’aveva ricoperto di un sottilissimo velo di pelle d’oca che catturava le carezze della luna e rendeva argentea la sua pelle già naturalmente perlacea. Con lo sguardo carico di desiderio osservò i capelli scuri cadere morbidi sulle spalle e i piccoli seni ergersi spavaldi contro la notte. Sentiva il cuore battere furiosamente nel petto e il desiderio disegnare calde spirali su tutto il corpo mentre i muscoli si risvegliavano e tendevano preparandosi ad accoglierla tra le sue braccia. Fece un profondo respiro e con un gesto brusco liberò il letto da lenzuolo e piumone, mentre tendeva il braccio verso di lei invitandola a raggiungerlo, senza una parola

l'appartamento

Attraverso il portone di quella casa con un misto di soggezione e curiosità, sapeva dell’esistenza di quel posto, ma quella era la prima volta che vi entrava. Attorno a Lui alcune delle facce che aveva incontrato in precedenza e altre sconosciute, mentre la padrona di casa l’accoglieva con un sorriso e l’aria si riempiva di saluti e “benvenuto”. Le scarpe degli altri ospiti ammucchiate all’entrata e i loro modi rilassati quanto le posture gli comunicarono subito un senso di familiarità e accoglienza che iniziò immediatamente a demolire la sua cronica timidezza. Pochi minuti e anche lui iniziò a rilassarsi mentre attorno a lui il discorso seguiva un flusso quasi casuale che andava dalla fisica al bdsm, dall’informatica agli usi alternativi delle salse giapponesi. Lasciò quindi che lo sguardo vagasse attraverso quell’ambiente molto particolare in cui l’arredamento elegante era inframezzato da oggetti e libri molto particolari: la bibliografia di De Sade troneggiava sulla libreria tra l

F&G - Tramonti tra i continenti

In lontananza la sagoma di un solitario barchino da pesca si stagliava contro il sole morente. Con un lungo sospiro rilassato Francesca si strinse ancora di più a Giulia godendosi il tramonto di fuoco che colorava il mare di infinite sfumature arancioni, mentre dietro di loro la “Porta d’Europa” sorvegliava quel particolare confine marino carico di sogni e speranze. “Giuli voglio rimanere qui per sempre, ti prego non andiamocene più” Giulia sorrise a quelle parole e la strinse ancor di più a se, pochi giorni prima avevano deciso di salutare l’estate con quel weekend al centro del Mediterraneo e il giorno dopo sarebbero tornate a Palermo lei a lavorare e Francesca a terminare gli studi. Le aspettava un inverno particolarmente impegnativo e non sapeva quando avrebbero avuto la possibilità di un nuovo weekend tutto per loro. Improvviso il vento soffiò un po’ più forte portando sulla cima della scogliera il profumo della ginestra e il solitario grido di un falco. Sentì il cuore accele