F&G - Non dovevate studiare ?

Il freddo si era fatto pungente, un vento gelido frustava implacabile i vicoli di Palermo facendola rabbrividire all'interno del cappotto. Svoltò rapida sulla destra imboccando il vicolo che portava alla casa di Federica, la migliore amica di Francesca. Si conoscevano sin dall'asilo e Giulia si fidava a lasciarle studiare assieme, entrambe frequentavano l'università ed erano sotto esame, sarebbe stato impensabile il contrario.
Prima che potesse suonare il portone si aprì e la coppia di ragazzi che viveva sullo stesso piano di Federica la salutò con un sorriso. Entrò e percorse rapida le due rampe di scale e in qualche secondo fu di fronte alla porta di casa. Poteva sentire da li la musica alta e l'odore di sigaretta, con la rabbia che iniziava a scorrerle in corpo suonò il campanello percependo chiaramente il rumore e i passi affrettati di qualcuno colto alla sprovvista.

Le aprì Federica dopo qualche minuto, i capelli neri le ricadevano scomposti sul viso e aveva gli occhi lucidi di chi ha esagerato con l'alcol, le mostro un sorriso forzato.

"Ciao Giulia, sei arrivata presto, avrei accompagnato io Francesca tra un oretta"

Le  sorrise a sua volta cercando di controllare la rabbia che le stava rapidamente divampando in corpo, dentro di lei ripeteva a memoria la tabellina del nove cercando di contenersi.

Entrata in salotto trovò Francesca seduta a terra di fronte alla televisione spenta, teneva un libro aperto sulle ginocchia e cercava, senza successo, di nascondere il fiatone.
Un forte odore di alcol e tabacco la colpì quasi fisicamente, l'aria era irrespirabile all'interno di quella stanza e la candela profumata che faceva bella mostra di se al centro del tavolo non aiutava di certo. Sentì lo stomaco contorcersi e protestare, mentre un sottile capogiro le oscurò gli occhi per un istante.

"63, 81, 72, 90" i numeri cominciarono a confondersi nel suo cervello, mentre nelle orecchie sembrava risuonarle il caratteristico rumore del legno che si scontra con la pelle umana.

Aveva di fronte una scena surreale: Giulia era in piedi a circa un metro da Francesca e la fissava in silenzio, le braccia incrociate sul petto e un espressione fredda e furiosa sul viso. Francesca invece la guardava dal basso verso l'alto con un espressione che le aveva visto usare di rado, gli occhi spalancati e inumiditi e il labbro intrappolato tra i denti.

Poteva sentire la tensione che permeava l'aria, ma percepiva anche qualcos'altro, una strana sensazione di attesa che le ricordava un documentario sulle tigri a cui aveva assistito poco tempo prima. Indecisa se intromettersi o meno rimase immobile ad osservare la scena, trattenendo il fiato in attesa dell'esplosione.

"Amore non è come sembra, abbiamo studiato sino a poco fa..lo giuro"

Vide un angolo della sua bocca contrarsi, mentre con un gesto rapido irrigidiva il braccio puntando l'indice verso il pavimento accanto a lei.

"Ne parliamo a casa, ora alzati e vieni qui...senza fare storie"

Francesca s'irrigidì a quelle parole e la vide portarsi istintivamente una mano verso il fondo della schiena, in un gesto che non capì.

"Non voglio venire a casa, poi tu ... "

La frase venne troncata dall'espressione di preoccupazione che attraversò il volto di Giulia e che immediatamente si riflette sul volto di Francesca. Questo la fece scattare

"Di che cosa state parlando voi due, qui nessuno va da nessuna parte sino a che non mi spiegate, non ti permetterò di fare del male alla mia migliore amica."

Poteva leggere negli occhi di Giulia perplessità e preoccupazione, mentre dietro di lei sentiva Francesca agitarsi.

"Federica che stai dicendo, sai che non farei mai del male a Francesca"

Giulia poteva sentire il suo cervello elaborare sempre più velocemente, non sapeva com'era successo, ma doveva assolutamente trovare una soluzione. Quello che facevano era una questione privata e anche se Federica era la migliore amica di Francesca non aveva nessuna intenzione di renderla partecipe di tutto ciò. Dubbiosa vide Francesca alzarsi in piedi e incrociare il suo sguardo, le bastò un attimo per capire che cosa le stava silenziosamente chiedendo. Le sorrise e abbassò lentamente la testa in un gesto di mutuo assenso.

Sentì Francesca posarle una mano sulla spalla mentre le girava attorno per andarsi a mettere al fianco di Giulia.

"Federica ti dobbiamo confessare una cosa, ma prometti di non dirlo ad anima viva"

Un velo di preoccupazione le scese sul volto, che cosa intendeva? Le rispose quindi un "Si" con un filo di voce e rimase in attesa mentre lei iniziava a raccontare....

...

Più parlavano più sentiva dentro di lei crescere una strana curiosità, con il suo ragazzo era capitato che gli desse qualche sculacciata durante il sesso, ma non si era mai trovata sulle sue ginocchia e si domandava che effetto facesse. Quando smisero si parlare quindi gli sorrise, tanti piccoli tasselli che piano piano andavano al loro posto.

"Adesso capisco tante cose, soprattutto come mai Francesca sia diventata molto meno sconsiderata da quando state insieme, non sapevo che bastasse una sculacciata per rimetterla in riga"

Entrambe le sorrisero a loro volta, ma fu Francesca a rispondere per prima

"Non che la cosa mi faccia smettere di combinare casini, tipo oggi per esempio, se non ci fossi tu mi avrebbe già messo sulle sue ginocchia"

In seguito non si ricordò bene dove avesse trovato la forza di dire quelle parole

"Beh considerando che eri a casa mia, dovrebbe farti uno sconto, una parte delle sculacciate dovrei prenderle io"

Arrossì immediatamente, ma che le era saltato in mente! Che avrebbero detto ora Giulia e, soprattutto, il suo ragazzo? Almeno lui non avrebbe mai dovuto scoprirlo.

"Attenzione a quello che desideri, potresti trovarti in situazioni brucianti amica mia"

Giulia era rimasta in silenzio per la maggior parte del racconto, lasciando che fosse Francesca a spiegare quasi tutto, ma l'ultimo scambio di battute le aveva acceso dentro qualcosa. Federica era una ragazza molto carina e dopo quelle parole la osservò con altri occhi: lunghissimi capelli castani le cadevano lungo la schiena in una cascata infinita di riflessi d'ebano. Il viso era dolce e dai lineamenti decisi, incastonato da due grandi e profondi occhi neri che sembravano essere in grado di catturare tutta la luce del mondo. Chi vi posava lo sguardo veniva immediatamente catturato e non riusciva più a distoglierlo, in sua balia non poteva trattenersi dal baciare le sue labbra scure e piene.
Il seno alto e prosperoso creava una curva perfetta con i fianchi quasi che il suo creatore avesse preso a modello le forme di un violino. Non le sarebbe dispiaciuto affatto piegarle entrambe sul tavolo e sculacciarle sino a far perdere loro la voglia di bere.

Rimase interdetta, mentre attorno a lei la temperatura della stanza sembrava salire vertiginosamente. Un brivido le percorse la schiena e andò a perdersi sui fianchi mentre il sangue sembrava iniziare a scorrere più velocemente dentro di lei. Guardò negli occhi prima Francesca e poi Giulia, non c'era più imbarazzo o ansia nei loro sguardi, ma un espressione di attesa come se da lei dipendesse tutto. Fece quindi un bel respiro e prese la mano di Francesca sorridendole.

Si lasciò quindi accompagnare verso il divano, mentre sentiva Giulia muoversi dietro di loro. Arrivata a pochi centimetri da esso Francesca si fermo guardando prima lei e poi Giulia. Fu solo quando quest'ultima abbassò ancora una volta la testa in un senso di assenso e iniziò a togliersi il giubbino e a arrotolarsi le maniche del maglione che si mosse nuovamente.

Non trattenne un sussulto quando sentì le mani di Francesca posarsi sul davanti dei suoi jeans e smise di respirare quando incrociò il suo sguardo e sentì il suono metallico dei bottoni che venivano slacciati. Francesca continuava a sorriderle mentre sentiva i suoi jeans e le mutandine che le venivano abbassate e la pelle riempirsi di pelle d'oca. Rimase quindi immobile mentre Francesca faceva un passo indietro e si slacciava a sua volta i jeans, lasciandoli cadere a terra e scoprendo il sesso perfettamente depilato. Era molto tempo che non la vedeva senza mutandine e quel particolare dettaglio la stupì, arrossì violentemente quando il suo cervello le ricordò i vantaggi dell'assenza totale di peli in quel punto.

Si abbassò pantaloni e mutandine osservando compiaciuta Federica, aveva un fisico invidiabile e peli color ebano delicatamente arruffati. Dentro di lei sentiva l'eccitazione crescere ad ogni istante, mentre desiderava di poter assistere alla scena anche dall'esterno. Fece quindi un profondo respiro e andò ad inginocchiarsi sul divano, un braccio appoggiato sulla spalliera e l'altro proteso verso di lei. La sentì quindi stringerle la mano mentre con esitazione si posizionava accanto a lei.

Giulia si soffermò dietro di loro per qualche istante, lo spettacolo era da togliere il fiato e poteva sentire cuore battere come se volesse fuoriuscirle dal petto. Avevano entrambe la pelle chiara, ma era l'unica cosa che le accomunava, i capelli biondi di Francesca erano in perfetto contrasto con quelli scuri di Federica, così come il culetto piccolo e atletico della prima contrastava con quello a forma di cuore della seconda. Si avvicinò lentamente indecisa su quale dei due colpire per primo, Francesca era nella posizione classica di attesa, mentre Federica era testa e dritta. Si lasciò quindi trasportare dall'istinto e accarezzò entrambe per alcuni istanti godendosi le diverse sensazioni che le loro forme le trasmettevano.

Quando arrivò il primo colpo sobbalzò, fu solo dopo qualche istante che capì che non era stata lei ad essere colpita, ma Francesca. La vide stringere il labbro tra i denti e socchiudere gli occhi, mentre la mano che stingeva la sua si contraeva leggermente.
Pochi secondi e sentì la mano di Giulia abbattersi anche sul suo culetto, strappandole un gemito più di sorpresa che di dolore. Accanto a lei vide un lieve sorriso fare capolino sul volto di Francesca mentre le labbra si muovevano a simulare l'invio di un bacio silenzioso.

Continuò a colpirle entrambe, prima una poi l'altra cercando di contenersi quando colpiva Federica, il suo culetto infatti non era abituato e dopo pochi colpi già virava verso il rosso. Poteva sentire dal suo respiro che stava lottando contro se stessa per rimanere in posizione.

Essere sculacciata insieme a lei le dava una sensazione strana, molto diversa da quell'unica volta in compagnia di Astrid. Tra loro non c'era desiderio sessuale, ma qualcosa di più profondo, un'amicizia che risaliva a prima che prendesse coscienza di se. Inoltre, abituata ai ritmi di Giulia, questa strana situazione, fatta di colpi preannunciati dal rumore delle sculacciate date a Federica la stordiva e confondeva. Perdeva il conto e i colpi la coglievano sempre alla sprovvista.

Bruciava terribilmente, ma non solo. Qualcosa di diverso le accendeva il corpo, una strana sensazione di sicurezza e calore. Come se quello che stava succedendo le piacesse e non le piacesse contemporaneamente. Una parte di lei le urlava di scappare e l'altra di rimanere, ma il bruciore era forte e cominciava ad agitarsi stringendo i denti. Francesca se ne accorse, nonostante il viso arrossato e un principio di lacrime che iniziava a fare capolino le sorrise nuovamente, le lasciò la mano e l'attirò verso di lei. La lasciò fare e si trovò appiccicata a lei, stretta in uno strano abbraccio, mentre le loro guance si sfioravano e le consentiva di nascondere il volto sotto il suo.

"Sta tranquilla è quasi finita"

A quelle parole anche Federica le avvolse un braccio attorno alla vita abbracciandola a sua volta.

Erano abbracciate molto strette e Giulia dovette utilizzare tutto il suo autocontrollo per non lasciarsi trascinare dalla tenerezza. Fece un lungo sospiro e continuò a colpirle, prestando ancora più attenzione a come e dove colpiva Federica. Il suo culetto era ormai di un rosso acceso mentre quello di Francesca stava appena virando dal rosa al rosso. Diede quindi loro ancora una decina di colpi, prima di protendersi su di loro e sussurrargli:

"Brave bambine, ora mettetevi ai due angoli opposti della stanza intanto che ordino la pizza."

Francesca sorrise a quelle parole, ma non poté trattenere un sussulto quando sentì un dito di Giulia accarezzarla molto velocemente rilevare tutta la sua eccitazione per quanto era appena accaduto.
Incrociò quindi nuovamente lo sguardo di Federica e l'accompagnò in un angolo tenendola per mano, ora condividevano un nuovo segreto ed erano ancora più unite.

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