F&G - Devi smettere
Tormentava la penna da quasi un ora, le formule e le teorie illustrate in quel capito non ne volevano sapere d'entrarle intesta. Aveva promesso a Giulia che avrebbe letto almeno due capitoli quel pomeriggio e che non avrebbe fumato neanche una sigaretta.
Non era però facile, il pacchetto di Merit sembrava quasi chiamarla luccicante nella plastica trasparente che l'avvolgeva. Il profumo di tabacco le solleticava il naso e proprio non riusciva a non guardarlo. Dopotutto era solo una, che cosa sarebbe potuto succedere, avrebbe aperto tutte le finestre e Giulia non sarebbe tornata prima di diverse ore.
Non sentì la porta che si apriva, troppo presa a studiare quello che era il quarto capitolo della giornata. Sentì però molto chiaramente le dita che le strinsero l'orecchio destro e la successiva tempesta di parole:
"Francesca che ti avevo detto? dovevi studiare e non fumare, invece ho sentito l'odore di fumo dalle scale...quante ne hai fumate?"
Lasciò cadere la penna con un singhiozzo, mentre i muscoli le si tendevano nel tentativo di liberarsi. Lanciò un'occhiata al pacchetto appallottolato sul pavimento, doveva trovare una soluzione.
"No, aspetta guarda ho fatto quattro capitoli interi...ed erano solo due sigarette..il pacchetto era quasi finito"
non trattenne un grido di dolore quando le dita le torsero l'orecchio e l'altra mano le strinsero la spalla tirandola verso l'alto.
"Non mi prendere per il culo, prima di uscire ho contato le sigarette nel pacchetto...era pieno..."
Si maledisse mentalmente, sarebbe bastato tenere un secondo pacchetto nascosto da qualche parte, invece no, si era lasciata fregare dal pacchetto che Giulia le aveva lasciato sulla scrivania. Quasi senza riuscire ad opporre resistenza si trovò in pochi istanti piegata sulla scrivania, mentre un tintinnio di penne e matite le faceva capire che gran parte dei suoi abitanti attuali erano stati rovinosamente lasciati cadere sul pavimento. Poteva sentire invece il suo quaderno degli esercizi premerle sullo stomaco e la fredda carta plastificata di una delle dispense appiccicarsi alla guancia.
"Adesso te ne accorgerai, prenderai 20 colpi per ogni sigaretta, ci penserai due volte la prossima volta."
Sentì le mutandine che le venivano calate con un forte strappo mentre cercava inutilmente di divincolarsi dalla presa di Giulia. La sua mano cominciò a colpirla con forza, il fiato le fuoriuscì dai polmoni in un grido strozzato, mentre il suo corpo si spostava in avanti per la forza dell'impatto.
"Aspetta, no ti prego non così forte....mi fai male...non fumerò più promesso"
Giulia continuava a colpirla ancora e ancora, incurante delle sue suppliche la colpiva con tutta la sua forza che aveva. Non parlava più, concentrata sulla zona in cui colpire e sul numero esatto di colpi. Vedeva chiaramente il culetto di Francesca diventare sempre più rosso e sentiva l'eccitazione bruciarle il ventre come se stesse colpendo la sua stessa carne, ma non sarebbe finita in quel modo.
Il corpo era scosso dai colpi, mentre un forte calore le avvolgeva i fianchi in una morsa. Le lacrime scendevano copiose e senza rendersene conto stringeva convulsamente il bordo del tavolo. Improvvisamente i colpi cessarono:
"Ti aspettano ancora dieci colpi, voglio sentirteli contare uno ad uno"
Con un singhiozzo tirò su con il naso cercando di riprendere un minimo di contegno. Fece quindi un profondo sospiro.
"...va bene...ma..."
Non fece in tempo a finire la frase che cadde il primo colpo, "Uno", subito dopo un'altro "Due". I colpi cadevano lenti dandole il tempo di contare e trasmettendole profonde scosse lungo il corpo.
"Nove" trattenne il respiro aspettando il decimo colpo, il labbro stretto tra i denti mentre il fortissimo bruciore la stordiva e le faceva scendere calde lacrime lungo le guance.
Gli occhi le si spalancarono dalla sorpresa e un gemito le schiuse con forza le labbra, strinse forte il bordo del tavolo e aprì leggermente le gambe mentre la lingua di Giulia affondava assetata dentro di lei.
Non era però facile, il pacchetto di Merit sembrava quasi chiamarla luccicante nella plastica trasparente che l'avvolgeva. Il profumo di tabacco le solleticava il naso e proprio non riusciva a non guardarlo. Dopotutto era solo una, che cosa sarebbe potuto succedere, avrebbe aperto tutte le finestre e Giulia non sarebbe tornata prima di diverse ore.
Non sentì la porta che si apriva, troppo presa a studiare quello che era il quarto capitolo della giornata. Sentì però molto chiaramente le dita che le strinsero l'orecchio destro e la successiva tempesta di parole:
"Francesca che ti avevo detto? dovevi studiare e non fumare, invece ho sentito l'odore di fumo dalle scale...quante ne hai fumate?"
Lasciò cadere la penna con un singhiozzo, mentre i muscoli le si tendevano nel tentativo di liberarsi. Lanciò un'occhiata al pacchetto appallottolato sul pavimento, doveva trovare una soluzione.
"No, aspetta guarda ho fatto quattro capitoli interi...ed erano solo due sigarette..il pacchetto era quasi finito"
non trattenne un grido di dolore quando le dita le torsero l'orecchio e l'altra mano le strinsero la spalla tirandola verso l'alto.
"Non mi prendere per il culo, prima di uscire ho contato le sigarette nel pacchetto...era pieno..."
Si maledisse mentalmente, sarebbe bastato tenere un secondo pacchetto nascosto da qualche parte, invece no, si era lasciata fregare dal pacchetto che Giulia le aveva lasciato sulla scrivania. Quasi senza riuscire ad opporre resistenza si trovò in pochi istanti piegata sulla scrivania, mentre un tintinnio di penne e matite le faceva capire che gran parte dei suoi abitanti attuali erano stati rovinosamente lasciati cadere sul pavimento. Poteva sentire invece il suo quaderno degli esercizi premerle sullo stomaco e la fredda carta plastificata di una delle dispense appiccicarsi alla guancia.
"Adesso te ne accorgerai, prenderai 20 colpi per ogni sigaretta, ci penserai due volte la prossima volta."
Sentì le mutandine che le venivano calate con un forte strappo mentre cercava inutilmente di divincolarsi dalla presa di Giulia. La sua mano cominciò a colpirla con forza, il fiato le fuoriuscì dai polmoni in un grido strozzato, mentre il suo corpo si spostava in avanti per la forza dell'impatto.
"Aspetta, no ti prego non così forte....mi fai male...non fumerò più promesso"
Giulia continuava a colpirla ancora e ancora, incurante delle sue suppliche la colpiva con tutta la sua forza che aveva. Non parlava più, concentrata sulla zona in cui colpire e sul numero esatto di colpi. Vedeva chiaramente il culetto di Francesca diventare sempre più rosso e sentiva l'eccitazione bruciarle il ventre come se stesse colpendo la sua stessa carne, ma non sarebbe finita in quel modo.
Il corpo era scosso dai colpi, mentre un forte calore le avvolgeva i fianchi in una morsa. Le lacrime scendevano copiose e senza rendersene conto stringeva convulsamente il bordo del tavolo. Improvvisamente i colpi cessarono:
"Ti aspettano ancora dieci colpi, voglio sentirteli contare uno ad uno"
Con un singhiozzo tirò su con il naso cercando di riprendere un minimo di contegno. Fece quindi un profondo sospiro.
"...va bene...ma..."
Non fece in tempo a finire la frase che cadde il primo colpo, "Uno", subito dopo un'altro "Due". I colpi cadevano lenti dandole il tempo di contare e trasmettendole profonde scosse lungo il corpo.
"Nove" trattenne il respiro aspettando il decimo colpo, il labbro stretto tra i denti mentre il fortissimo bruciore la stordiva e le faceva scendere calde lacrime lungo le guance.
Gli occhi le si spalancarono dalla sorpresa e un gemito le schiuse con forza le labbra, strinse forte il bordo del tavolo e aprì leggermente le gambe mentre la lingua di Giulia affondava assetata dentro di lei.
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