F&G - La prima volta

Un tiepido raggio di sole cadeva obliquo sulle pagine del libro che teneva in grembo e le riscaldava le spalle coperte da un morbido maglione di cotone chiaro. Una leggera brezza trasportava sino a lei i profumi del Mediterraneo poco distante e le scompigliava i lunghi capelli dorati. Approfittando del clima insolitamente mite aveva portato una delle poltrone in terrazza ed ora si stava godendo l’insolita calma mentre preparava l’esame. Sotto di lei sentiva le coppie passeggiare e ridere e occasionalmente alzava gli occhi dai logaritmi per buttare loro una fugace occhiata.
La sua attenzione fu catturata da una giovane coppia di ragazze, erano sedute al bar poco lontano e, sebbene fossero separate dal tavolino in metallo, non poté non notare come stessero l’una protesa verso l’altra cercando tuttavia di non sfiorarsi, poggiando il libro sulla poltrona si alzò in piedi cercando d’osservarle meglio. Era troppo distante per osservarle con attenzione, ma il tutto aveva l’aria di un appuntamento. Inconsciamente si trovò a fare il tifo per la ragazza che dava le spalle alla strada, capelli rossi portati corti e un giubbottino di pelle scura che ricordava molto quello che aveva lei nel armadio. Con gesti lenti cercava di ridurre il più possibile la distanza che le separava e poteva quasi immaginare la sedia che, con movimenti quasi impercettibili, veniva spostata ad ogni respiro.
Mentre osservava la coppia si trovò a tornare con la mente ai primi giorni della sua relazione con Giulia, quando ancora impacciata cercava ogni scusa per sfiorarle la mano o trattenerla un secondo di più fuori dalla porta di casa. Ricordò con piacere le lunghe passeggiate al tramonto, quando l’obbiettivo era riuscire a strapparle la promessa di rivedersi il giorno dopo, o d’incontrarsi alla festa di un amico. Era stata la prima ragazza di Giulia e ancora le s’increspavano le labbra al ricordo delle loro prime carezze, quanto l’imbarazzo e l’incertezza rendeva goffi i movimenti e le guance arrossivano per l’imbarazzo.
Seguendo una particolare serie di associazioni si trovò quindi a ricordare una particolare sera d’inverno, si era trasferita a casa di Giulia da poche settimane e, complice un forte temporale, avevano iniziato una vera e propria maratona di serie tv, accoccolate quindi l’una all'altra si godevano il tepore reciproco mentre la televisione trasmetteva in successione gli episodi.
Francesca teneva la testa sulla spalla di Giulia e occasionalmente lasciava scivolare la mano sul corpo di lei tentando una serie di piccoli assalti che venivano sistematicamente respinti da quest’ultima, tra sorrisi e finti rimproveri. Naturalmente nessuno di questi riusciva a fermare le intrusioni delle dita di Francesca, che puntualmente tornavano all'assalto.
Il profumo dei capelli di lei le avvolgeva il visto, sapeva di fumo e miele e ogni secondo diventava più difficile non afferrarla e affondare dentro di lei, cercando di trattenersi l’accarezzava piano, lasciando scorrere la mano lungo il fianco, tra le pieghe della felpa che aveva indosso. Con sempre più insistenza doveva scacciare le curiose dita di lei, che tentavano d’insinuarsi oltre l’elastico dei pantaloni, procurandole leggeri brividi.
La serie tv che stavano guardando procedeva lenta e costante contribuendo non poco al crescere del loro interesse reciproco, improvvisamente una delle protagoniste ricevette una sonora pacca sul suo lato b, esageratamente evidenziata dalla reazione indignata di quest’ultima.

“Ecco Fra, se non la smetti di stuzzicare faccio la stessa cosa, ti prendo e ti sculaccio…”

La frase le morì in gola facendola avvampare, si era lasciata prendere dalla situazione e aveva dato voce a quella che era da diverso tempo una strana voglia. Aveva visto qualche video sul web e piano piano si era resa conto che provava una certa curiosità. Tuttavia questa cosa era rimasta accuratamente nascosta, troppo timorosa che una simile proposta avrebbe “sconvolto” la loro relazione ancora acerba. Cercando di non irrigidirsi guardò verso Francesca cercando di valutare la sua reazione, apparentemente era concentrata sulla serie tv e non aveva dato alcun segno di “shock”.

Il cuore perse visibilmente un battito udendo le parole di Giulia, mentre il suo corpo reagiva compiaciuto a quella minaccia. Il cervello invece si perse in mille dubbi, mentre le immagini alla tv scorrevano senza che realmente se ne rendesse conto. S’interrogava se quella fosse stata solo una battuta o la spia di un interesse, nelle loro lunghe chiacchierate non avevano mai affrontato l’argomento BDSM, anche perché non è proprio la prima cosa di cui parli con la tua nuova ragazza, e non le aveva mai confessato il suo interesse verso alcune di quelle pratiche.
Dopo alcuni minuti passati nell'indecisione, quasi senza pensare, ricominciò ad accarezzarla lasciando scorrere le dita in timidi assalti, mentre i muscoli le si tendevano in attesa di una sua reazione.

Sentì un peso svanirle dal petto quando sentì le dita di lei ricominciare a stuzzicarla, la lasciò quindi fare sino a che non sentì un singolo dito insinuarsi oltre l’elastico, solo allora le strinse delicatamente il polso tra le dita.

“Piccola non ti avevo detto di smetterla?”

Francesca ruotò il busto e si spinse verso l’alto sino a trovarsi di fronte a lei, si trovava in una posizione molto precaria e a Giulia sarebbe bastato un semplice movimento per farla “cadere” sulle sue ginocchia. Si guardarono negli occhi per qualche istante, le loro labbra a pochi millimetri di distanza. Potevano quasi sentire il battito l’una dell’altra.

“E se non la smetto che cosa fai? non hai il coraggio!”

Trattenne il respiro mentre attendeva la risposta, ma ormai era tardi per tornare indietro. Nei suoi occhi vide uno strano lampo mentre sul viso si dipingeva una strana espressione tra il serio e il sensuale.

Quasi non credeva alle proprie orecchie, sembrava che la stesse apertamente sfidando a fare esattamente quello che voleva. Cercò di decifrare la sua espressione mentre sentiva il suo corpo escludere il resto del mondo e concentrarsi unicamente su di lei. Aveva una strana espressione che non le aveva mai visto prima, si trattava di un mix di sfrontatezza e attesa che le scendeva lungo tutto il corpo accendendole i sensi. Poteva sentire ogni singolo muscolo tendersi come se fosse un sinuoso arco pronto a scagliare la freccia letale. Sentì una specie di fuoco accendersi alla base dello stomaco e velocemente avvampare sino ad avvolgerla. La voce le uscì quasi in un sussurro

“Non sfidarmi, potresti pentirtene”

Silenzio. La televisione, ormai ignorata, aveva concluso l’episodio e rimase anch’essa muta in attesa che qualcuno premesse il tasto play. I loro cuori battevano sempre più forte, ormai sincronizzati come fossero parte di un unico corpo, la tensione quasi palpabile.

Francesca impiegò qualche istante prima di trovare il coraggio di compiere l’ultimo passo, era ancora in tempo per tornare indietro, sarebbe bastato fare una battuta e tutto sarebbe continuato come prima, avrebbero visto una nuova puntata e probabilmente avrebbero fatto l’amore prima di addormentarsi. Lentamente fece un lungo respiro e le fece una linguaccia…

Fu questione di un momento, alla vista della reazione di Francesca il suo corpo reagì quasi automaticamente, mentre il fuoco dentro di lei avvampava furioso oscurandole i sensi e inondandole le vene di adrenalina. Fece rapidamente scivolare il braccio tra loro avvolgendole il costato e spingendola verso il basso il palmo ben premuto sulle sue scapole. La schiena s’indurì e tese per lo sforzo e i polmoni si gonfiarono spingendole il petto verso l’esterno.
In pochi istanti si trovarono in quella posizione che spesso avevano visto entrambe in diversi video, ma che non avevano mai vissuto di persona. Francesca era distesa sulle ginocchia di Giulia, le braccia protese scompostamente in avanti e le natiche completamente esposte alla sua mercé. Entrambe tese trattenevano il fiato in attesa di quello che sarebbe stato l’atto successivo, una parte di Francesca la spingeva a ribellarsi, scappare da quella che sarebbe stata una punizione, ma il resto del corpo era interamente testo nell'attesa spasmodica di quello che sarebbe venuto dopo.

Le ci volle qualche istante prima di trovare il coraggio, quasi le sembrava che la mano che vedeva di fronte a lei non fosse la sua. La vide insinuarsi sotto l’elastico del pantaloncini di Francesca e tirare verso il basso, al rallentatore vide il blu scuro lasciare il posto al pallido rosa delle sue natiche sino a scoprirle completamente, poteva vedere la pelle incresparsi dalla tensione, i muscoli ben definiti tesi. Sollevò quindi la mano all'altezza del petto e, trattenendo un piccolo gemito d’esultanza la lasciò cadere. Nell’aria risuonò il suono unico che fa la pelle quando si scontra, un suono morbido e stranamente musicale. Vide il muscolo piegarsi e deformarsi per l’impatto e udì chiaramente il gemito di Francesca, sollevò quindi la mano.

Il primo colpo la colse di sorpresa, mentre dentro di lei l’intero corpo si accendeva di fronte al nuovo stimolo, poté sentire le piccole vibrazioni arrivarle nel ventre e un insolita scossa percorrerle la spina dorsale. Si tese trattenendo il respiro in attesa di un nuovo colpo, ma passarono alcuni lunghi interminabili secondi e non arrivava. Nella sua mente cominciò a farsi strada il timore che la cosa stesse per finire anzitempo spegnendo sul nascere l’esperienza, ma fu il suo corpo a reagire per lei, quasi automaticamente sentì i muscoli del bacino contrarsi e spingerlo verso l’alto, in un muto invito.

Vide e sentì il corpo di Francesca reagire, i muscoli si tesero nuovamente spingendosi verso di lei e aprendosi leggermente, durò un solo istante poi tornarono nuovamente nella stessa posizione, per poi tendersi di nuovo, quel muto invito colse nel segno.
Colpi ancora, tre quattro volte cercando di trovare il giusto ritmo e la giusta angolazione, vide la pelle cambiare leggermente colore assumendo una colorazione più accesa, mentre il suo corpo era quasi scosso dalle diverse sensazioni che l’avvolgevano, si sentiva potente e eccitata allo stesso tempo, quasi che stesse lottando per domare un puledro selvatico una parte di lei urlava di farla sua li in quell’istante e un’altra di continuare all'infinito quel ballo tremendamente sensuale.

Ogni colpo le sconvolgeva il corpo strappandole gemiti di dolore e qualcos'altro, ad ogni colpo l’addome le strusciava sulle ginocchia di Giulia generando una nuova serie di piccole scosse che andavano a mescolarsi a quelle generate dalle sue mani. I colpi non erano particolarmente forti e il bruciore stava iniziando molto lentamente a fare la sua comparsa. Si sentiva completamente in sua balia, completamente al sicuro e contemporaneamente, prima d’ogni nuovo colpo, in pericolo.

D’un tratto sentì le sue mani avvolgerla ed attirarla a se, le assecondò ruotando leggermente il busto e trovandosi tra le sue braccia, mentre le loro bocche s’incontrarono in un bacio carico di passione e desiderio.
La tv ormai ignorata da tempo andò in standby, ma nessuno le prestò attenzione sino al giorno successivo.

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