F&G - Problemi in famiglia 2

Rimase per un attimo interdetta a quelle parole, era preparata ad una brutta litigata. Non sapeva come avrebbe reagito Francesca alle sue rimostranze, ma era quasi sicura che l'avrebbe presa molto male. Invece si era dimostrata molto matura, lasciandola a bocca aperta.
La vide scendere dal letto ed arretrare di un passo, alle sue spalle la luce morente del giorno disegnava in controluce le ipnotiche curve del suo corpo. Sentì il sangue ruggirle nelle vene mentre le dita di lei slacciavano l'unico bottone degli stretti jeans e li facevano scorrere lentamente lungo la pelle. Quando si chinò leggermente verso il basso un sottilissimo raggio di sole riuscì ad insinuarsele tra le gambe regalandone per un istante il profilo nitido del suo sesso.

Era ormai senza fiato, mentre tutto il suo corpo si tendeva e risvegliava, dentro di lei iniziò quindi una feroce battaglia per costringersi a non farla sua in quel preciso istante, avrebbe dovuto prima punirla, almeno per un poco.

Dopo quello che sembrò un secolo finalmente pantaloni e mutandine raggiunsero il pavimento, lei non alzò però lo sguardo e rimanse ferma in attesa.

"devo togliere tutto?"

Il cuore ormai sembrava impazzito, sentiva il suo suono ritmico rimbombarle in tutto il corpo, provò a parlare ma le parole non sembravano riuscire a formarsi, quasi che il suo corpo stesse concentrando l'energie in vista di quello che sarebbe successo di li a poco. Prese quindi un respiro, nel tentativo di riprendere il controllo di se e lentamente abbassò ritmicamente la testa in un segno d'assenso.

I bottoni della camicetta semi trasparente vennero quindi slacciati uno ad uno, ad ogni movimento un diverso raggio di sole l'attraversava, lasciando intravedere sempre nuovi scorci del suo corpo.
Quando la lasciò cadere a terra inconsciamente la seguì con lo sguardo, il lino fluttuava nella leggera aria primaverile in un sottile velo chiaro, quasi una nuvola che, smaliziata, si fosse introdotta nella loro stanza.

Alzò gli occhi e la trovò completamente nuda, in attesa di un suo comando, lo sguardo abbassato e le braccia tenute lungo il corpo, per non nascondere nulla.

Si alzò e le si mise di fronte, con due dita le sollevò il mento per poterla guardare negli occhi, un sottile velo di lacrime offuscava il loro profondissimo blu, mentre un lieve rossore colorava le guance. Quasi al rallentatore vide il labbro inferiore insinuarsi tra i denti, non resistette e la baciò.

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