F&G - Incidenti Domestici

Un terribile odore di uova marce le accolse con violenza appena entrarono in casa, si guardarono per un istante sul viso perplesse, erano uscite di casa non più di 20 minuti prima, giusto il tempo di andare a comprare il pane e un altro paio di cose.
Francesca allungò la mano verso l'interruttore del corridoio per accendere la luca del corridoio e entrare in casa.
Il lampo dell'atroce consapevolezza attraversò gli occhi di Giulia mentre al rallentatore si vide allungare la mano per bloccarla prima che fosse troppo tardi.

"Fraa è Gas, non accendere nulla e aiutami ad aprire le finestre"

mentre parlava si precipitò a spalancare la porta finestra della sala e quella della cucina. Fu solo quando sentì la fredda aria invernale invadare l'appartamento portando con se il profumo del mare e delle arance. Fu solo dopo essere andata in cucina e essersi resa conto che effettivamente Francesca aveva lasciato il gas aperto che si domandò dove fosse finita.

Provò a chiamarla, ma niente. Guardò in cucina, nell'armadio e sotto al letto, ma apparentemente era sparita. Ancora scossa impiegò quindi diversi minuti a notare che la porta del bagno era chiusa, provò ad entrare e constatò che era stata chiusa a chiave. Mentalmente si maledì per aver lasciato le chiavi in giro.

"Francesca apri subito la porta"

"No, non ci penso nemmeno"

"Guarda che sono seria, non ho voglia e sono stanca"

"No, se ti apro so già come va a finire"

"Francesca basta, apri questa porta"

Più passava il tempo più sentiva il nervosismo salirle lungo il corpo, era quasi tentata di sfondare la porta e fare subito i conti con quella sciagurata. Il gas era veramente pericoloso e sapeva che sarebbe bastata una piccola scintilla a provocare una tragedia.

"Se ti apro prometti che non mi sculacci"

Quasi non trattenne una piccola risata a quelle parole, mentre lei era impegnata ad aprire le finestre e cambiare l'aria, la sua piccola monella stava già pensando al dopo e correva ai ripari.

"Piccola sai che poteva finire molto, molto male? potevamo morire entrambe"

"Scusami scusami, non l'ho fatto apposta. Avevamo fretta e ero convinta che si fosse chiuso"

"Ascolta amore, so che non lo hai fatto apposta, ma non cambia le cose. Non bisogna essere distratti con il gas...ora apri la porta prima che la butti giù."

"Va bene ora ti apro, ma promettimi che non mi sculacci"

Sentì la porta aprirsi lentamente e finalmente si aprì rivelando due enormi occhi lucidi e un piccolo broncio che deformava le labbra dandole un espressione di una dolcezza infinita.

Quando vide la sua espressione capì immediatamente che era nei guai, i suoi occhi verdi avevano assunto il colore verde foresta che lasciava sempre presagire altri colori su altre parti del corpo.

"Giulia...no ti prego, non l'ho fatto apposta"

Le puntò gli occhi addosso e senza perderla di vista si chiuse la porta del bagno alle spalle e si lasciò scivolare la chiave in tasca. Ora non sarebbe più scappata.

Francesca indietreggiò di un paio di passi, ma il contatto con il bordo del lavello le impediva d'indietreggiare oltre. Fu in quel momento che lei scattò, le sue dita si chiusero rapide attorno al suo orecchio strappandole un gemito di dolore. Senza lasciare la presa le abbassò velocemente jeans e mutandine mettendo a nudo un culetto molto chiaro che testimoniava i parecchi giorni trascorsi dall'ultima sculacciata.
La fece inginocchiare in modo da farle poggiare lo stomaco sul bordo della vasca da bagno con le ginocchia sul pavimento e le braccia obbligatoriamente appoggiate all'interno.

Iniziò a colpirla con forza, dalla posizione in cui si trovava poteva portare il braccio molto in alto e in breve il culetto di Francesca iniziò a prendere un bel colore rosso.

"Vedrai che la prossima volta starai molto più attenta, ci metterai parecchio a dimenticartene"

Dalla posizione in cui si trovava era impossibilitata a muoversi, Giulia incombeva su di lei bloccandola e contemporaneamente colpendola con brucianti colpi precisi ed efficaci. Il bruciore divenne in breve molto forte e le lacrime iniziarono a scenderle lungo il viso.

"Ti prego basta, prometto che la prossima volta starò più attenta"

"non ho dubbi che starai più attenta, non appena avrò finito con te"

Mentre diminuiva la frequenza dei colpi si guardava attorno alla ricerca di qualcosa di adatto, ma per fortuna di Francesca nei dintorni non c'era molto, continuò quindi a colpirla sino a che non sentì più il braccio dalla stanchezza.
Francesca ormai singhiozzava senza freni, immobile non osava più alzare lo sguardo dal fondo della vasca.

"Adesso basta piccola, vieni qui, lascia che ti aiuti a togliere il trucco. Con le lacrime ti è colato lungo tutte le guance e ora sembri una dolce maschera di carnevale"

Si lasciò sollevare e tirando su con il naso incontrò il suo sguardo

"Scusa Amore"

Si abbracciarono a lungo prima che si separassero quanto bastava per togliersi i vestiti e lavare via lascrime e trucco sotto il caldo getto della doccia.

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