Lui e Lei - Codini

La trovò seduta sul tappeto, le gambe nude incrociate e una sua vecchia maglietta addosso. Teneva sulle ginocchia uno spesso libro rilegato e mordicchiano una penna teneva il segno con il dito, la luce le ricadeva calda sulle spalle accendendole i corti capelli di riflessi bronzei e lasciando intravedere le esili forme attraverso il tessuto. Appena sentì i suoi passi alzò il volto verso di lui e sul volto fece la sua comparsa un sorriso, gli tolse il fiato. Due morbide fossette le si erano appoggiate sulle punte delle labbra di un rosa intenso, gli occhi scuri esprimevano un autentica felicità per il suo ritorno, mentre una singola ciocca di capelli le attraversava il volto come se un bambino pasticcione avesse deciso di tracciarle in volto una riga con la matita, il resto dei capelli erano stati raccolti in due codini laterali che puntavano in due direzioni di verse e si chiudevano con due simpatiche piccole eruzioni scomposte. Gli occhiali le erano scivolati, storti, sulla punta del naso, mettendo l'ultimo tocco ad un immagine che gli accese il corpo di desiderio è il volto di un sorriso di gioia e divertimento.
Si chinò verso di lei appoggiandole un dito sul ponte degli occhiali e spingendoglieli con un movimento e leggero nella giusta posizione.
"Ciao piccola monella, mi sei mancata oggi"
Non attese la sua risposta ma le diete un veloce bacio sulle labbra socchiuse, sapeva di succo di frutta e cioccolato. Aspirò lentamente dal naso lasciando che il suo profumo a base di arancia e cannella gli scivolasse nei polmoni e lo trasportasse lontano.
Aspettò un istante, godendosi il calore delle sue labbra e il suo odore, sapeva di strada, calore e sudore, mentre i profumo del suo dopobarba lasciava appena intuire la sua presenza.
Non appena lo sentì allontanarsi da lei gli gettò le braccia al collo incrociando i suoi occhi e inviandogli una tacita richiesta. Trattenne il fiato quando le braccia di lui le avvolsero i fianchi sollevandola da terra insieme a lui, si sistemò meglio tra le sue braccia avvolgendogli la vita con le gambe mentre lui barcollava per effetto dello spostamento di peso.

"Piccola attenta, così rischiamo di farci male tutti e due...allora com'è andata la giornata? hai studiato tutto quello che ti avevo detto?"

Non gli sfuggì il lampo di preoccupazione che attraversò per un istante i suoi occhi, prima che lei gli rispondesse.

"Ti tutto quello che avevi detto, guarda ho ancora il libro sul pavimento...merito un premio vero?"

Notò un cambio d'espressione che la fece preoccupare, il suo sorriso passò da felice a sarcastico:

"Piccola sei sicura? perché c'è qualcosa che non mi convince"

La sentì stringersi ancora di più a lui strusciando i suoi fianchi contro di lui, mentre il suo corpo reagiva quasi istantaneamente, nella sua mente cominciò lentamente a contare per trattenersi e rimanere lucido. Senza smettere di tenerla tra le braccia si chinò leggermente per sbirciare verso il libro che lei stava "studiando"

"Piccola...se tu stavi studiano come mai il libro è aperto sul capitolo tredici, da quello che ricordo dovevi studiare il terzo..non sarà che stavi facendo qualcos'altro e hai aperto il libro ad una pagina a caso?"

Ancora prima che lei potesse rispondere fu il suo corpo a tradirla, gli occhi le si dilatarono e i muscoli della schiena irrigidirono. Si sedette lentamente sul divano con lei ancora tra le braccia.

Lo sentì spostare il peso con un movimento rapido abbassarle i corti shorts, con un leggero fremito cambiò leggermente posizione assecondando il movimento suggerito dalle braccia di lui, aveva ora il peso quasi tutto su gomiti e ginocchia e il sedere quasi completamente esposto. Incrociò quindi il suo sguardo, era ora freddo e severo e la inchiodò in quella posizione. Trattenne il respiro sino a che il primo colpo non la fece sobbalzare.
Colpiva rapido e preciso andando ora dal basso verso l'alto e ora dall'alto verso il basso, ad ogni colpo tutto il suo corpo veniva spinto verso l'alto e il loro corpi si avvicinavano sempre di più, sentiva il petto scorrere su quello di lui e i loro battiti del cuore fondersi uno con l'altro, il bruciore aumentava velocemente e l'acido lattico le invadeva i muscoli delle gambe e delle braccia.

Iniziò a respirare più velocemente mordendosi il labbro tra i denti, negli occhi di lui vedeva la rabbia lasciare il posto all'eccitazione e piccole gocce di sudore fargli capolino sulla fronte, mentre il volto si arrossava leggermente e le labbra si aprivano alla ricerca di più aria.

Improvvisamente entrambe le mani smisero di sculacciarla e la afferrarono per i fianchi spingendola con un movimento deciso verso di lui mentre un lampo le attraversava il corpo, Le sculacciate arrivavano ora con ritmo diverso, spingendola verso l'alto ogni volta che lei si abbassava verso il basso, mentre il corpo le si imperlava di sudore per lo sforzo e un insieme di sensazioni contrastanti la invadeva. Sotto di lei vedeva i suoi occhi che non smettevano di guardarla e le sue labbra aperte per raccogliere quanta più aria possibile. Continuarono quella danza a lungo, sincronizzandosi sempre di più...sino a che lui non la sollevò con un movimento rapido, la sua schiena incontrò il tessuto del divano e le sue labbra quelle di lui.

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