Lui e Lei - Nebbia e freddo parte 3

Il mattino dopo si svegliò molto tardi e decisamente non stava meglio, sentiva il naso completamente chiuso e lo stomaco completamente sotto-sopra. Con un disperato bisogno d’aria fresca si alzò dal letto e andò in cucina, Lui era seduto al tavolo da pranzo di fronte al suo pc, indossava i pantaloni di una vecchia tuta sformata e una maglietta a maniche lunghe scura leggermente aderente. Un paio di occhiali dalla spessa montatura nera completavano il look da nerd a riposo che era solito indossare nel weekend. 
Quando la vide alzò gli occhi dallo schermo per rivolgerle un sorriso che lasciava trapelare un velo di preoccupazione. 

“Ben svegliata piccola, allora come stai oggi?”

Mentre parlava si avvicinò a lei sino a cingerle le braccia con le mani e posarle un leggero bacio sulla fronte, notando subito che era ancora decisamente calda. 

“Sto di merda, ho il nasino chiuso e mi fa male la panc…ahi”

Una sculacciata le si era abbattuta sulla natica destra ricordandole per altro che aveva dormito senza la parte di sotto del pigiama. Stava per protestare quando le dita di lui le sollevarono leggermente il mento per far si che incrociasse i suoi occhi, aveva quel espressione di finta serietà che di solito testimoniava un tentativo di nascondere un sorriso. 

“Linguaggio piccola, ora va a fare una doccia, poi misuriamo la temperatura e vediamo di fare qualcosa per il pancino”

Gli fece una veloce linguaccia prima di mettersi in punta di piedi e dargli un veloce bacio sulle labbra, l’idea di passare una giornata intera a farsi curare da lui non le dispiaceva affatto.

La vide trotterellare verso il bagno con ancora il passo confuso di chi non è ben sveglio, i capelli sciolti e arruffati le cadevano disordinati sulle spalle e la maglietta del pigiama lasciava intravedere la curva finale delle natiche catturando il suo sguardo e mettendo a dura prova i suoi propositi “curativi”, affondando le unghie nel palmo della mano tirò dritto verso la camera da letto prima di lasciarsi prendere e seguirla in bagno. 

Se la prese con calma prima di uscire dal bagno, va bene essere malati, ma aveva intenzione di farsi trovare in ordine per il suo infermiere preferito. Lo trovò ad aspettarla seduto sul bordo del letto, aveva fatto cambiare l’aria e appena rientrata l’accolse il fresco profumo dell’autunno, un misto di foglie bagnate, legno e fumo che le fece venire voglia di accoccolarsi accanto a lui sorseggiando una tisana bollente. Nell’attesa di Lei aveva preparato tutto l’occorrente: teneva tra le dita il termometro e la boccetta del lubrificante era aperta sul comodino. Accanto al letto era stato posizionato l’appendiabiti che usavano di solito, al quale era già stata appesa una sacca che emanava un piacevole profumo di camomilla calda, infine, per evitare di macchiare,tutto sul copriletto aveva steso un grande asciugamano scuro. Le sorrise quando la vide, mentre con la mano libera dava alcuni colpetti sul copriletto. 

“Ti aspettavo piccola, avanti vieni qui, prima ci occupiamo di te prima potremmo spostarci sul divano a fare colazione”

Rimase qualche istante immobile sulla porta, dentro di lei combatteva tra l’istinto di fuggire e quello di abbandonarsi a lui. Sapeva che dopo le sue cure avrebbero passato la giornata accoccolati sul divano in compagnia di tisane e vecchi film, era la sua cura preferita per l’influenza e per molti altri malanni. Istintivamente fece un mezzo passo all’indietro, scuotendo leggermente la testa in una muta richiesta di clemenza. Lui intuì la sua indecisione:

“Avanti piccola, non ci vorrà molto e sai che dopo starai molto meglio”

Rimase seduto allargando le braccia in segno d’invito, non voleva forzarla. Stava poco bene e non voleva farla di certo affaticare. Doveva però rimetterla in piedi e non aveva di certo intenzione di desistere dalle sue intenzioni.

Fece un mezzo passo in avanti, portando istintivamente le braccia davanti a se come a volersi proteggere. 

“Se vengo mi prometti che mi fai stare in braccio tutto il tempo?”

Vide un caldo sorriso dipingersi sul volto di lui, mentre si alzava per andarle incontro. Lei rimase sulla porta sempre più indecisa sino a quando non sentì le sue mani appoggiarsele sulle braccia. 

Erano ormai a pochi centimetri l’uno dall’altra, poteva sentire la sua pelle calda sotto le dita e il profumo del suo bagno schiuma al borotalco. Si avvicinò ancora, sino a sentire le punte dei suoi senti premergli sul petto e riuscire a vedere ogni riflesso dei suoi occhi. Senza smettere di fissarla negli occhi le fece scivolare le braccia lungo le spalle e la schiena tirandola ancor più vicino a se. La baciò con delicatezza, mentre il corpo febbricitante di lei aderiva al suo cercando refrigerio e calore allo stesso tempo. 

Dopo alcuni istanti lo sentì staccarsi da lei, aprì gli occhi e scorse nei suoi il desiderio. Accennò un sorriso in risposta, ma si sentì sollevare e non poté trattenere un gridolino di protesta mentre gli metteva le braccia intorno al collo e la portava verso il letto. 

“Adesso però misuriamo la temperatura, e niente storie”

Mise il broncio a quelle parole, ma lasciò che la trasportasse fino al letto e se la sistemasse meglio tra le braccia. Si sdraiò quindi sul letto facendo si che Lei gli si sdraiasse sul petto in una posizione che gli consentisse di misurarle la temperatura. 

Appoggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi, abbandonandosi completamente a lui. Sentiva la sua mano accarezzarla e massaggiarla sino a farla rilassare completamente, solo a quel punto percepì il termometro che entrava dentro di lei. Si raggomitolò quindi ancora di più tra le sue braccia riempiendosi i polmoni del profumo del suo dopobarba e lasciandosi cullare dal battito del suo cuore. 

Il “bip” elettrico del termometro ruppe il dolce silenzio che era calato su di loro, lentamente lo sentì uscire da lei provocandole un insolito senso di vuoto che la fece sussultare. Alzando gli occhi incontrò il viso di lui, serio e concentrato osservava il termometro ancora luccicante di lubrificante. 

“Piccola sembra tu abbia solo poche linee di febbre, forse si è trattato di una semplice infreddatura, vedrai che sta sera starai meglio”

Mentre parlava abbassò la testa verso di lei e iniziò ad accarezzarle la testa, ricevendo in risposto una serie di fusa prima che Lei incrociasse i suoi occhi con un espressione tenera e speranzosa. 

“Ma quindi se la febbre è passata, non mi farai il clistere, giusto?”

Non appena concluse la domanda contrasse le labbra in un broncio che le costò quasi immediatamente un leggero sculaccione. 

“Proprio perché sta passando vogliamo assicurarci che non cambi idea all’ultimo minuto, dimmi vuoi rimanere in questa posizione o preferisci stenderti sul letto”

Non era molto convinto della sua domanda, nella posizione in cui si trovavano infatti riusciva si ad avere un accesso al corpo di lei, ma nel momento in cui le avrebbe inserito la sonda si sarebbero trovati entrambi “bloccati” dal tubo con conseguente rischio nel caso la sua monella preferita avesse deciso di fare i capricci. 

“Nuu a pancia sotto con il nasino chiuso, in braccio”

Per enfatizzare ancora di più la sua richiesta gli getto entrambe le braccia al collo con il risultato di sbilanciare entrambi e ritrovarsi l’uno sull'altra tra le coperte. Scoppiarono entrambi a ridere, anche se dopo pochi istanti si sentì mancare il fiato e dovette dare alcuni colpi di tosse per riuscire a riprendersi. Aiutata da lui si arrampicò tra le sue braccia accoccolandosi in una posizione che le consentisse di guardarlo negli occhi e senza essere ostacolati. Appoggiò quindi la testa sulla spalla di lui e lasciò che le sue mani la esplorassero e massaggiassero. Leggere scariche le percorrevano il corpo mentre Lui, con lenti movimenti circolari, la lubrificava lasciando che le sue dita entrassero dentro di lei sciogliendole i muscoli e facendola rabbrividire. 
Senti le dita di lei che gli stringevano la maglietta e i muscoli della schiena tendersi sotto il suo braccio quando appoggiò la punta della sonda su di lei. Aspettò quindi che si rilassasse nuovamente prima d’iniziare a penetrarla con lenti movimenti circolari.

Trattenne il respiro quando la sonda entrò dentro di lei, poteva percepirne il lento avanzamento centimetro per centimetro, mentre il suo corpo reagiva alla poco improvvisa intrusione rilassandosi e leggere lingue di eccitazione le avvolgevano i fianchi e il ventre. Dopo quelli che le sembrarono diversi minuti pose fine alla sua corsa e istintivamente trattenne il fiato in attesa di sentire il calore della camomilla scorrerle dentro di lei. 

“Ora piccola cerca di stare ferma, vedrai che non ci vorrà molto”

Le labbra di lui le si posarono sulla nuca trasmettendole un brivido mentre la sonda dentro di lei sussultava e iniziava ad irrorarla del liquido caldo e rilassante. Si sentì stringere ancora più forte, mentre le posava una mano sulle natiche per tenere ferma la sonda con le dita. Timidamente intrecciò i piedi a quelli di lui ancorandosi ancora più saldamente alla sua figura, poteva sentire il suo profumo nelle narici e il cuore battere forte sulla sua guancia. Il calore della camomilla le salì lungo il ventre contrastando e mescolandosi alle lingue di eccitazione che le attraversavano il corpo.

Le mani di lui le accarezzavano le braccia e le guance cullandola dolcemente e occasionalmente sfiorandole le natiche o il seno. Sentiva l’eccitazione di lui sfiorarle i fianchi attraverso il tessuto dei pantaloni e il suo corpo trasmetterle un insieme indecifrabile di sensazioni. La camomilla iniziava a fare effetto e i crampi iniziavano a strapparle alcuni gemiti, alzo quindi gli occhi verso di Lui in una muta supplica. Le diede un leggero bacio sulle labbra prima di darle il permesso di alzarsi e correre in bagno.

Quando uscì dal bagno lo trovò già seduto sul divano, in mano una delle grandi coperte colorate che utilizzavano in salone e sul comodino due tazze fumanti di tisana che profumavano l’aria di zenzero e cannella. Accanto a loro una ciotola di biscotti e sulla televisione il fermo immagine di quella che sembrava la nuova puntata della loro serie tv preferita. Con un sorriso trotterellò verso di lui per poi saltargli in braccio con un gridolino, trovando posto tra le sue braccia e il divano. 

5 episodi dopo Lui si alzò per andare a preparare il pranzo…

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