La mattina di Natale

La mattina di Natale si svegliò molto presto, era il loro primo Natale insieme e non vedeva l'ora di aprire i regali con lui, ve n'erano una decina sotto il grande albero e molti erano fasciati in un'invitante carta rosa che preannunciava qualcosa di molto bello. Il giorno prima era rimasta ore ad osservarli inginocchiata di fronte all'albero e aveva dovuto usare tutto il suo autocontrollo per non farsi scoprire tra carta stracciata e nastri sciolti, non gli era infatti difficile immaginare come sarebbe finita.

Ora finalmente era arrivata la mattina di Natale e poteva scoprire cosa c'era senza rischiare di ritrovarsi con una serie di strisce rosso porpora sul suo morbido fondoschiena. Lui però non sembrava intenzionato a svegliarsi e a nulla erano serviti i suoi colpi di tosse e i suoi movimenti, doveva assolutamente trovare il modo di svegliarlo senza incorrere in punizioni, una sculacciata non era il modo in cui voleva iniziare la giornata.

Nella penombra poteva distinguere il profilo del suo viso e il petto alzarsi e abbassarsi al ritmo del suo respiro, come sempre dormiva completamente nudo e con lo sguardo poteva seguirne i contorni del corpo. Dentro di lei sentì crescere il desiderio e improvvisamente capì come poteva fare:
Lentamente scivolò lungo il suo corpo lasciando che il suo forte odore le avvolgesse il corpo fin quasi a stordirla, sulla lingua poteva ancora sentire il suo stesso sapore e mentre ne esplorava i contorni il ricordo della sera prima le fece fremere le cosce. Affondò le dita tra le lenzuola mentre lui cresceva nella sua bocca sino a tagliarle il fiato e costringerla a respirare con il naso, ma non aveva alcuna intenzione di fermarsi.

Improvvisamente una mano le afferrò i capelli e alzando lo sguardo incrociò quello di lui, sorrideva e negli occhi poteva leggere il forte desiderio che già le invadeva la gola soffocandola. Senza una parola la tirò verso l'alto strappandole i capelli e costringendola a lasciarlo andare e sdraiarsi carponi. Impiegò solo un istante ad affondare tra le sue cosce già umide di desiderio inchiodandola contro il materasso strappandole piccole grida.

"Troietta smetti immediatamente di fare tutto questo casino, vuoi che i vicini ti sentano?"

La mano che sino a qualche minuto prima le stringeva i capelli le tappò la bocca tagliando di netto i gemiti che riempivano la stanza e costringendola nuovamente a respirare rumorosamente con il naso, istintivamente iniziò a muoversi assecondando le sue spinte e permettendogli d'affondare sempre di più dentro di lei ignorando le proteste del suo corpo e il sudore che impregnava le lenzuola.

L'orgasmo li colse entrambi simultaneamente lasciandoli esausti tra le lenzuola, fu solo dopo una mezz'ora che finalmente lasciarono il letto per scartare i numerosi regali che li attendevano sotto l'albero che avevano realizzato insieme.

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